Ognuno è diverso, nessuno è perfetto, 2011
Installazione
terracotta bianca e nera, cm. 480×100
A cura di Gabriella Sacchi
Spazio Nibe, Milano
info@spazionibe.it
www.spazionibe.it
Federica Ferzoco, Laura Scopa, Marco Fusco, sono i tre protagonisti, “viaggiatori“, del nuovo appuntamento allo Spazio NIBE: Nordcentrosud.
La mostra NORDCENTROSUD è l’omaggio che lo Spazio Nibe vuole fare all’Italia, in occasione delle celebrazioni per la sua unità.
In ogni regione italiana, dal Piemonte alla Sicilia, si sono storicamente sviluppati centri nei quali la produzione ceramica ha costituito uno degli elementi preposti allo sviluppo artistico, culturale, artigianale e industriale.
In questa produzione, pur tenendo conto delle debite differenze e caratterizzazioni territoriali, si possono rilevare moltissimi elementi comuni sia dal punto di vista dei materiali impiegati, che dal punto di vista dei metodi di lavoro e degli stili.
Anche la ceramica, quindi, così come la lingua, può essere considerata fattore unificante di realtà e territori differenziati.
Nel corso degli anni sono profondamente mutati gli scenari produttivi, economici e artistico/ culturali. Esistono, tuttavia, da nord a sud, realtà e persone per le quali la ceramica e i processi lavorativi ad essa collegati, costituiscono un’importante occasione di lavoro e di sviluppo personale.
E’ proprio questo l’elemento che, in qualche modo, unisce Federica Ferzoco, Laura Scopa e Marco Fusco. I tre artisti vivono in territori distanti (Lombardia, Marche e Campania), hanno seguito percorsi formativi diversi e non utilizzano, necessariamente, la ceramica come unico mezzo espressivo. In occasione della mostra NORDCENTROSUD, tuttavia, si servono di questa arte per rivelare la loro poetica e la concezione, che essi hanno, dell’operare artistico: un insieme di operazioni e di gesti che coinvolgano la mente, il pensiero, la mano e il corpo intero.
Nell’opera di Federica Ferzoco si legge il fascino che l’artista vive per il mondo naturale. Piccoli elementi di terracotta, evocativi del mondo vegetale, sono disposti secondo un disegno non casuale ma che si riferisce a realtà invisibili riferibili a leggi biologiche. Nell’installazione parietale le ombre portate, passibili di mutevolezza secondo la variazione, l’intensità, il posizionamento della fonte luminosa, assumono la medesima importanza degli elementi scolpiti.
Laura Scopa si forma nell’ambito delle arti incisorie. Il segno, dunque, accompagnato da elementi coloristici non immediatamente riferibili al reale, è l’elemento privilegiato dall’artista. Un modo insolito quello di Laura Scopa di servirsi di alcune delle tecniche più specifiche del mondo ceramico: l’argilla da gres, gli affumicamenti ottenuti in cottura, i colori scabri e severi di alcuni ossidi sono utilizzati in opere da parete o in sculture in cui troviamo espliciti rimandi ai temi del viaggio, del sogno, del desiderio.
Il lavoro di Marco Fusco rivela, per alcuni aspetti, i riferimenti culturali del territorio in cui l’artista vive: lavorazione ceramica, colori, alcuni elementi tematici fanno parte della ricca tradizione Vietrese. Per altri aspetti, tuttavia, mostra contaminazioni con il mondo del design e della ricerca artistica contemporanea. Ecco allora che, accanto a soggetti “storici”, il pesce, l’asinello, se ne introducono altri insoliti, come quello del bottone. Sganciato dal suo aspetto funzionale, riproposto in dimensioni spesso improbabili, questo elemento diventa il protagonista di coloratissime pareti.
Gabriella Sacchi, novembre 2011