Calchi in garza del corpo
Dimensioni determinate dall’ambiente
2019
Palazzina Liberti Dario Foe Franca Rame, Milano
BETWEEN Arte e Musica
Concerto INCANTI VIENNESI Musiche di F.J.Haydn, F.Schubert. Bruno Canino pianoforte. Beatrice Venezi direttore. Orchestra Sinfonica Milano Classica.
Incontro con l’Artista Federica Ferzoco, introduce Diego Pasqualin.
Acura di Barbara Pietrasanta e Diego Pasqualin.
Un progetto di Milano Classica e Anyway Comunicazione.
Trascrizione dell’incontro con l’artista
Barbara Pietrasanta:
Buonasera a tutti, benvenuti alla penultima rassegna di Between che si propone di unire alla musica l’arte visiva, con la presentazione dei lavori di alcuni artisti milanesi che operano sul territorio italiano e internazionale. Questa rassegna è pensata da Milano Classica insieme ad Anyway Comunicazione. L’idea è venuta parlando assieme al Direttore di Milano Classica e Diego Pasqualin che con me è co-curatore di questa rassegna. Volevamo creare una sinergia, un modo di fruire il concerto attraverso un’esperienza che potesse coinvolgere l’aspetto uditivo e quello visivo. Poi abbiamo pensato a questo luogo, importante nell’ambito milanese per la sua storia, una storia anche alternativa, per proporre appunto al pubblico una situazione diversa dal solo evento musicale. Sul palco vedete le opere di cui a breve vi parlerà l’artista Federica Ferzoco che, assieme alle altre che abbiamo selezionato, raccontano attraverso poetiche, linguaggi e materiali differenti un approccio stimolante e interessante nel mondo dell’arte contemporanea.
Diego Pasqualin:
Buonasera a tutti. Mi fa molto piacere vedere così tante persone in una domenica pomeriggio accaldata. A me il compito di presentare l’artista di oggi. Non vi ruberemo molto tempo, ma è importante dire due parole sull’artista e la poetica di Federica Ferzoco. Generalmente, come sapete, le sculture hanno un peso, una materia che ha una consistenza, una solidità. Nel caso di Federica Ferzoco la scultura invece diventa quasi impalpabile e leggerissima.
Vorresti spiegarci quale è la tua tecnica di realizzazione delle opere?
Federica Ferzoco:
Buonasera a tutti. Come ha appena detto Diego Pasqualin le mie sculture sono molto leggere. Il materiale che utilizzo è una garza di cotone che normalmente non viene utilizzata per realizzare delle sculture. È un materiale che ho scoperto durante gli anni di studio all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel corso di Scultura. Normalmente, per realizzare dei calchi del corpo al vivo, si usano materiali molto più pesanti come ad esempio il gesso o la garza gessata con stampi e controstampi. In quegli anni cercavo qualcosa che potesse rendere il senso di leggerezza e trasparenza, qualcosa che si allontanasse da una scultura più materica, più pesante ed ho utilizzato la garza, un materiale che ho via via sempre più perfezionato nella tecnica di lavorazione. Inizialmente realizzavo dei particolari poi, pian piano, sono arrivata al calco del corpo intero. Per me è fondamentale la presenza della persona fisica, con cui interagisco, con cui stabilisco una relazione per studiare insieme la forma, la posa della scultura che poi realizzo.
Diego Pasqualin:
Sono contento perché conosco Federica Ferzoco e il suo percorso da tanti anni, abbiamo studiato assieme a Brera, sono stato anche un suo modello.
Abbiamo voluto le opere di Federica qui perché credo sia affascinante una scultura così immateriale che in un primo tempo vela il corpo e poi lo svela. Ciò che, a mio avviso, è fondamentale in questo lavoro, è che si rende visibile qualcosa che in realtà non lo è più, il vuoto di un corpo, ma allo stesso tempo, in modo simbolico, rende visibile la cultura, il sapere, l’essere che è lì, da qualche parte, immateriale. Eppure il calco è in grado di farci immaginare un corpo, una sostanza come i musicisti rendono materiale un’armonia che è nell’aria, l’armonia che appartiene a tutti o dovrebbe appartenere a tutti.
Le tue opere sono cambiate. Mi sento fortunato perché ho visto questo cambiamento nell’arco degli anni, dove l’impronta del corpo, dapprima più pulita, si è fatta quasi panneggio ed ha aggiunto dei valori e dei significati, vorrei che tu ci parlassi un poco di questo.
Federica Ferzoco:
È vero, i miei primi lavori erano molto più incentrati sullo studio della linea, del volume, molto più particolareggiati, dove si vedevano le minime pieghe, ogni dettaglio del corpo, anche le vene che potevano esserci su una mano. Col tempo, il lavoro si è fatto più astratto, se vogliamo meno virtuosistico nella ricerca della linea e della forma del corpo. Penso che questo aspetto si possa ricondurre alla mia esperienza passata nel mondo della danza, del teatro, della musica, che è un po’ quello che mi ha fatto dire sì quando Barbara Pietrasanta e Diego Pasqualin mi hanno invitata per questo appuntamento. In questi ultimi anni la ricerca continua dell’espressione corporea mi ha portato ad una concezione più slegata dalla tecnica e più legata alla dimensione narrativa che con le opere volevo rappresentare e non più al solo piacere delle forme nella rappresentazione di una figura umana.
Quelli che potete vedere qui sono dei calchi, alcuni dei tanti, realizzati in un anno di residenza artistica a Villa Greppi, a Monticello Brianza, per un’installazione all’interno dell’antico Granaio dal titolo “Overbooking”, simbolo delle numerose persone che abbiamo modo di incontrare nella nostra vita.
Diego Pasqualin:
Vi invito quindi ad ascoltare e guardare in contemporanea le opere e il concerto. L’emozione che vivrete in un certo modo è l’impronta che Federica prende dai corpi, impronta che è immateriale, ma che allo stesso tempo abiterà il vostro ricordo, quindi a voi buon concerto e buon evento.